Renzi: "Meloni non è come me". La verità sugli 80 euro nelle tredicesime
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Renzi: “Meloni non è come me”. La verità sugli 80 euro nelle tredicesime

Matteo Renzi

Non ci sta Matteo Renzi a leggere determinate notizie che lo mettono a paragone con Giorgia Meloni e la novità 80 euro nelle tredicesime.

Non le manda a dire Matteo Renzi a proposito del decreto legislativo sulla delega fiscale che dovrebbe ricevere l’ok dal consiglio dei ministri e tra cui ci sarebbe anche una norma che prevede il taglio delle tasse per 80 euro nelle tredicesime. Il politico toscano non ha accettato il paragone tra lui e la Premier Giorgia Meloni, arrivato, evidentemente, da diversi organi di stampa.

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Matteo Renzi
Matteo Renzi

Renzi, le fake news su Meloni e gli 80 euro

Attraverso un evidente sfogo pubblicato in un post su X, Renzi ha scritto: “Oggi i giornali dicono che Meloni fa come Renzi e dà 80€ prima delle europee. Quanta superficialità, quante FakeNews. Il Governo Meloni vorrebbe inserire un mini bonus fino a 80€ sulle tredicesime per i dipendenti che hanno un reddito basso. Una volta all’anno per pochi”, ha scritto il leader politico toscano.

Successivamente, ecco la precisazione: “Il Governo Renzi ha garantito 80€ a dieci milioni di famiglie tutti i mesi per dieci anni. Magari la Meloni facesse come Renzi. È chiara la differenza?“, ha rivendicato il leader di Italia Viva.

Il bonus 80 euro nella tredicesima

Come sottolineato dall’Ansa, l’argomento trattato da Renzi fa riferimento a quanto dovrebbe accadere “per i lavoratori con reddito fino a 15mila euro”, ovvero “nella tredicesima” vi sarà “un’incremento fino a 80 euro del bonus già previsto per questi redditi“.

A stabilirlo è stata una bozza del decreto legislativo di revisione del regime Irpef e Ires atteso in CdM.

La misura riguarda il 2024, “nelle more dell’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo per i redditi di lavoro dipendente riferibili alle tredicesime mensilità”. Tra i dettagli anche la sottolineatura sul fatto che l’ammontare dell’incremento verrà definito con un decreto del Mef, da adottare entro il 15 novembre 2024, sulla base delle maggiori entrate derivanti dal concordato preventivo biennale per le partite Iva.

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ultimo aggiornamento: 23 Aprile 2024 12:58

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